Lasciare un piccolo segno a Zamboanga

Agosto 2016

Questo viaggio è un regalo. Un vero dono del cielo. Le esperienze si susseguono l’una dopo l’altra con ferma sicurezza. Difficile metterle in fila.

Già il solo decidere di partire per un luogo un po’ pericoloso come è qui è stato passare attraverso una serie di stati d’animo.

Su Internet Zamboanga appare un disastro. In realtà come spesso accade il quotidiano vive tranquillo e ripete se stesso, però è vero, bisogna fare attenzione. Lo vedi da tante accortezze.

Il Padre non ci ha fatti mai uscire da soli, il bagno lo abbiamo fatto solo perché c’erano le guardie armate. Il Governo ha messo a Padre Nevio tre guardie del corpo. Padre Sebastiano non ne vuole sapere, fa senza tranne quando va a mediare sulle isole dei rapitori. In quel caso le accetta. Domenica alla messa in città le sentinelle armate vegliavano su tutti noi dall’alto. Centinaia di persone riunite e protette. Nel mare le navi militari segnalano quotidianamente la loro presenza, gli elicotteri fan capolino.

Sulla strada i posti di blocco ti fan rallentare, conoscono i Padri, non ci hanno mai fermati. Noi lavoriamo tutto sommato tranquilli, con Padre Sebastiano siamo al sicuro. Lasciamo qui un piccolo segno.

Qui desideravano da tempo praticare agopuntura, così utile anche durante le guerre e i disastri.

Ora sei di loro la praticano, siamo riusciti a insegnargliela, è stata una corsa, è stato un gran tuffo.

Oggi il City Governament, ha rilasciato loro un attestato. Hanno osservato il loro lavoro per due giorni e ne sono più che soddisfatti.

Lo siamo anche noi, commossi anche, tanto.

 

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