A Timor ogni volta non è mai la stessa

Agosto 2019

Ancora a Timor, come sempre ogni volta non è mai la stessa.

Siamo appena passati per Dili, qualche minuto volato e poi in viaggio verso Laga.

La strada è disconnessa e difficoltosa, un gran polverone insidioso. Si infila di qua e di là e così la tosse la fa da padrona. Qui la distinguono la tosse. Quella buona è appunto dovuta alla polvere, la tosse cattiva e davvero troppo diffusa è la tubercolosi. Colpisce le famiglie al completo e si estende per interi villaggi.

Qui dall’Orfanotrofio delle Suore Figlie di Maria Ausiliatrice si vede il mare, una immensa distesa blu, calma e piatta, stride forte con i vissuti aggrovigliati della gente. Le storie che senti, ciò che le persone quotidianamente vivono, fa stringere il cuore.

I bambini mangiano poco, spesso non crescono molto, a sei anni ne dimostrano 4. E poi la dengue, i febbroni, i pruriti e la scabbia. E i loro genitori lo stesso, oltre ai dolori nella mente e nel corpo dovuto all’ultima guerra e alla vita dura che conducono.

Oggi trattiamo soprattutto loro, gli adulti, i bambini sono a scuola fino a tardi. E come sempre, già appena atterrati, la vita ci dice chiaro quanto è grande la nostra fortuna, quella dei nostri bambini, che in fondo in gran parte è casuale, dipende da che parte del mondo fai capolino quando vieni alla vita.

Quanto dobbiamo imparare da questi bambini dai brillanti occhioni nocciola. Quanta vita ci insegnano. Non possiamo che ringraziare.

 

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